Racchiuse in una “teca” le tre epoche.
Una storia incredibile, proprio nel cuore del Borgo Rinascimentale di Ostia Antica. Siamo Lungo via dei Romagnoli, di fronte l’area archeologica, dove sorge un nucleo di origine medioevale. A fare chiarezza sulle origini del Borgo e di quel nucleo di abitazioni a fianco alla Rocca di Ostia, Piero Labbadia professionista, studioso del territorio e Direttore dei lavori per la ristrutturazione di diversi edifici di valenza storica ed architettonica.
La cultura, la salvaguardia del paesaggio, l’architettura sono passioni che formano il carattere -dice-. Nella vita di tutti i giorni cerca la bellezza: in un buon bicchiere di vino o in un paio di scarpe di buona fattura. Un rapporto con l’arte ed il bello, che però ha in sé anche qualcosa di concreto e costruttivo che trasferisce nel duro mondo dell’imprenditoria e della professione. Così senza prendersi troppo sul serio, il quarantaseienne, galantuomo discendente da un antica “familia Patricia lenolensis” parla della sua passione nel recuperare il patrimonio edilizio storico di Ostia e non solo.
Con lui un viaggio nel percorso storico del Borgo attraverso il restauro architettonico di un immobile con “musealizzazione” in corso d’opera per un ritrovamento inaspettato.
“Il Borgo di Ostia Antica è medioevale ma l’impianto abitativo è rinascimentale”- spiega Piero Labbadia – Nel 1400 Papa Martino V fece edificare un torrione cinto da un fossato a guardia del Tevere. In seguito, per controllare le vicine saline e i traffici commerciali sull’ultimo tratto navigabile del fiume, il cardinale Guglielmo d’Estoutville, vescovo di Ostia dal 1461 al 1483, ripristinò la cinta muraria della Gregoriopoli e fece erigere al suo interno tre file di case a schiera, tuttora abitate”.
Continua il geom. Labbadia – “Nel 2015, ho ricevuto un prestigioso incarico che si è rivelato davvero interessante, la committente, una ragazza che vive a Parigi, è la discendente di una famiglia romagnola che ha vissuto gli anni della bonifica di Ostia. L’immobile che ha comprato per senso di appartenenza con i suoi antenati è nel cuore del Borgo di Ostia Antica, in cui il nonno raccontava di aver rinvenuto un antico sarcofago di epoca romana, scavando sotto la cucina in un progetto di ristrutturazione. Oggi la casa è abitata dall’archeologo e guida turistica Michele Mattei.
Nel corso dei lavori di restauro architettonico, coadiuvato per i saggi archeologici dall’ archeologo Cristian D’Ammassa, ho iniziato a studiare quali elementi potevo valorizzare, in quanto la letteratura in merito alla stratigrafia in questa zona risulta esigua. Ma non mi aspettavo, di certo, il rinvenimento di una lastra di un sarcofago e di una colonna risalente all’epoca romana.
Un sarcofago della necropoli romana.
I racconti tramandati di generazione in generazione erano veri.
La lastra con elemento marino c’è, era appoggiata ad una struttura sottostante di epoca romana. Molto probabilmente si trattava dell’antica necropoli di epoca romana.
Il reperto dopo il ritrovamento, è stato inserito in una teca musealizzata nel pavimento, si possono notare tra l’altro ceramiche rinascimentali, e reperti fittili risalenti al IX , XI secolo. Tutta la storia, romana, medioevale e rinascimentale sono presenti in questo edificio stratificazioni delle varie epoche del Borgo.
La musealizzazione
“Qui le case hanno un vincolo archeologico oltre che architettonico, ed una volta ricevuta l’autorizzazione del Parco Archeologico di Ostia Antica a mantenere il reperto nell’immobile, ho optato per una variante del progetto chiudendo la pratica di musealizzazione e creando una teca all’interno della casa”.
La canna fumaria di un antico camino di epoca rinascimentale.
Un elemento costante di molte case del Borgo di Ostia Antica. Nella fase di ristrutturazione, togliendo gli intonaci è emerso anche in altri appartamenti. Siamo in un epoca molto antica probabilmente in epoca rinascimentale.
Le fasi del Castello di Giulio II, la “Rocca di Ostia”.
Il Castello di Giulio II è una fortezza posta sul lato sud del borgo rinascimentale di Ostia Antica. Nel 1483, sotto il pontificato di Sisto IV, il vescovo di Ostia cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, iniziò la costruzione della Rocca di Ostia, completato nel 1486 con papa Innocenzo VIII. L’ architetto della rocca Baccio Pontelli come ci riporta l’iscrizione sul portale d’ingresso.
Il nome più appropriato non è Castello, come ci spiega il geom. Piero Labbadia – ma la “ Rocca di Ostia, perché si tratta di uno dei più importanti e primi esempi di “Rocca di Transizione”, una costruzione bassa, dalle larghe mura, concepito per la guerra. Questa è la Rocca di Ostia, un luogo ricco di storie di battaglie medioevali e rinascimentali che hanno segnato un epoca, testimoni di un’era segnata dal tempo e del Fiume Tevere, che proprio affianco dell’ antica Rocca, passava per sfociare nel mare, salutando la città.
L’assedio del castello 1556.
La Leggenda narra delle gesta del Capitano Orazio dello Sbirro, con soltanto 100 uomini affrontò l’esercito spagnolo del Duca D’Alba che si presentò con 2000 soldati. Una resistenza epica nella Rocca di Ostia, quella di Orazio dello Sbirro che terminò col finire delle munizioni. Una battaglia vinta, in seguito, grazie al successivo supporto dell’esercito Pontificio. Una valorosa prova di forza coraggio e valore, riconosciuti anche dalla compagine nemica.
La grande esondazione del 1557
Se il Litorale Romano attualmente si presenta cosi, con i suoi chilometri di spiagge sabbiose, la riserva naturale del Litorale. Una grande città, piena di vita e di moderni locali per i giovani, con una profonda tradizione balneare e ristorativa, un ambiente mediterraneo ricco di storia, archeologia, tutto nasce dalla trasformazione morfologica avvenuta a seguito della grande esondazione del Tevere del 1557.
Un’alluvione che colpì la città di Roma e che trasformò in modo radicale la curva del suo percorso verso il mare, creando un allungamento della costa e le spiagge demaniali. Il Fiume che passava dove ora c’è la via dei Romagnoli adiacente al Castello, a seguito dell’esondazione cambia e gira fiancheggiando gli scavi archeologici.
Un evento che ha cambiato la morfologia del territorio e dei terreni di proprietà della famiglie nobiliari.